Il Consiglio Regionale,
Premesso che:
- a seguito delle vicende internazionali riconducibili alla guerra in Ucraina il
Sistema Paese è in forte crisi a causa del persistere dell'enorme incremento
dei costi dell'energia, generando preoccupazione per famiglie e imprese;
- per come evidenziato dagli istituti di ricerca e statistica nel 2022 i rincari di luce e gas costeranno alle famiglie italiane fino a 1.500 euro in più rispetto al 2021, con un aumento di oltre 440 euro per la luce e di oltre 550 euro per il
gas;
- tali rincari peseranno sulle tasche degli italiani complessivamente oltre 30
miliardi di euro in più;
- questi aumenti incidono in modo drammatico sulle imprese, costrette a ridurre
la produzione, e sulle fasce di reddito medio-basse della popolazione
sommandosi anche ad un aumento dei prezzi dei generi alimentari;
- il Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale pubblicato il 17 ottobre
evidenzia un crescente intervento a favore di famiglie anche per l'erogazione
di sussidi economici necessari al pagamento delle bollette;
- tra le altre società, il colosso Eni Gas e Luce ha quintuplicato il profitto nel
2022, mai così elevato dal 2012;
CONSIDERATO CHE:
- l'incremento dei prezzi dell'energia connesso all'aumento del prezzo del gas
naturale, ha posto l'accento sulla necessità di individuare con urgenza soluzioni
efficaci per contenere le bollette di luce e gas relative alle forniture domestiche e non;
- questa impennata dei prezzi di gas, petrolio ed elettricità comporta per la manifattura italiana un deciso ed insostenibile incremento dei costi che rischia
concretamente di bloccare il sistema produttivo;
VERIFICATO CHE:
- il Governo ha adottato interventi tampone volti a mitigare i prezzi al consumo,
che non sono però risultati risolutivi;
- l'abnorme crescita dei prezzi spot ha determinato extraprofitti per le imprese
del settore energetico;
- in merito a tali aspetti, il Governo, ha adottato norme che introducono un
contributo una tantum su tali extraprofitti, dapprima fissato al 10 per cento,
poi aumentato al 25 per cento, oltre a incaricare ARERA dell'esame dei contratti
di approvvigionamento destinati all'importazione del gas naturale in Italia;
RILEVATO CHE:
- risulta ormai indifferibile l'esigenza di valutare anche in campo regionale il
finanziamento strutturale di misure in campo sociale e industriale;
TENUTO CONTO CHE:
- il "caro energia", unitamente alla crisi post pandemica, rappresenta una grave
emergenza economica dai riflessi devastanti su ogni comparto economico del
nostro Paese;
- il rincaro dei costi dell'energia incide sulle bollette e ricade su famiglie, imprese e consumi con drammatiche ripercussioni sull'aumento dei prezzi di
merci e beni di prima necessità;
- negli ultimi tempi commercianti ed imprenditori hanno pubblicamente denunciato
rincari sulle bollette di gas e luce fino al 400 per cento;
- le conseguenze economiche sono imminenti e devastanti e si riflettono sui lavoratori a rischio di licenziamento e sulle attività a rischio fallimento;
CONSIDERATO CHE:
- la Commissione europea propone di utilizzare fino a 40 miliardi di euro dai
fondi di coesione per sostenere i cittadini e le Pmi davanti al caro energia,
per come annunciato dalla Commissaria Ue per la Coesione, Elisa Ferreira;
- Sembrerebbe molto concreta la possibilità per i governi di impiegare i fondi di
coesione non impegnati dalla programmazione 2014-2020 e riprogrammarli
per sostenere le aziende e le famiglie vulnerabili nel pagare le bollette energetiche;
- si ipotizzano tra le altre misure anche cofinanziamenti del 100 per cento
agli Stati Ue da risorse del Fesr, Fse, Coesione e React-Eu, per interventi
strutturali nelle politiche sostegno della produzione energia pulita ed efficienza
energetica;
VISTO CHE:
- in Calabria si sconta un ritardo nella spesa dal programma 2014-2020 ed è
necessario intervenire con urgenza per evitare di tardare negli interventi che
potrebbero risultare fondamentali per la vita di tantissime imprese calabresi
e italiane;
VISTA la nuova programmazione regionale;
ATTESO CHE:
- la Calabria è una regione che produce più energia di quanto ne consumi;
- sul territorio calabrese insistono impianti di produzione idroelettrica affidati
in convenzione a società del comparto energetico, a fronte dello sfruttamento
dei quali non vi sono evidenti ricadute economiche per il tessuto produttivo
calabrese;
- sarebbe opportuno istituire un'Agenzia regionale per l'energia che abbia
come finalità istituzionale quella di incentivare, programmare, coordinare,
adottare politiche energetiche per la Regione Calabria;
per quanto sopra esposto,
Impegna la Giunta regionale
il Presidente della Regione Calabria
- a prevedere misure specifiche in favore dei Comuni al fine di erogare alle e ai cittadini calabresi contributi diretti per il "caro bollette" attraverso la creazione di un apposito fondo;
- a prevedere l'erogazione di contributi per aiutare imprese in difficoltà affinchè si possa incidere concretamente sull'emergenza;
- a riprogrammare i Fondi di Coesione non impegnati dalla programmazione
2014-2020 a sostegno di aziende e famiglie vulnerabili nel pagare le bollette
energetiche;
- a verificare le convenzioni in essere tra Regione e società energetiche che insistono sul territorio calabrese;
- a farsi promotore presso il Governo centrale, ed in particolare presso il ministero della Transizione ecologica, il ministero dello Sviluppo economico e il
ministero della Coesione, affinchè si attivino strumenti efficaci di contenimento
del caro bollette, anche attraverso l'autorizzazione della spesa dei fondi
addizionali europei e nazionali per sostenere la spesa energetica di famiglie e
imprese;
- ad istituire un'Agenzia regionale per l'energia;
- ad istituire un tavolo permanente con le parti sociali e gli Enti locali per confrontarsi sulle misure da adottare per il contrasto all'emergenza energetica.
19/10/2022
A. LO SCHIAVO